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24 agosto: Geysir, Gulfoss, Žingvellir

Cascate, dorsale, campo a Landmannalaugar

24 Ago

La mattina, tutti insieme, facciamo visita ai geyser. Questa volta scattiamo diverse foto, riuscendo a catturare non solo il getto d'acqua bollente, ma anche la bolla d'acqua un attimo prima dell'esplosione.

Lasciati i geyser rimontiamo in auto, diretti a Gulfoss, a visitare altre nuove, imponenti cascate.

E infine facciamo tappa a Žingvellir, l'unica zona in cui la dorsale oceanica, che segna il confine tra la zolla europea e quella nord-americana, č visibile. Un insieme di gole e crepacci, talvolta ricoperti da un velo di muschio, che non possiamo, io e Fabio naturalmente, non andare a vedere. Inizialmente c'č una strada asfaltata che passa in mezzo alla zolla e arriva a una costruzione con un tavolino di fronte, su cui un plastico ci mostra la zona.
Gli altri si fermano lģ, ma noi due andiamo fra i crepacci della dorsale, alcuni profondi persino parecchi metri.
Da lģ arriviamo al fiume Oxarą, che precipita formando le cascate alte 20 metri dell'Oxararfoss.
Dapprima le vediamo dall'alto, poi scendiamo fino alla base e cerchiamo un punto per guadare, ma niente.
Si č anche fatto tardi e ci tocca tornare indietro, ossia fare a ritroso tutto il percorso in mezzo ai crepacci e poi di nuovo lungo la strada asfaltata.
In una quarantina di minuti arriviamo alle macchine, affamati e sudati.

Si ritorna nel deserto e, ad un crocevia lungo la pista, un cartello ci indica il nostro prossimo campeggio: la stupenda valle del Landmannalaugar č a soli 5 Km.

Il campo č immenso, all'interno della valle, fra colline rosso-verdi da un lato e colate di lava dall'altro.
Parecchie tende sono piantate, alcune costruzioni in verde testimoniano la reception e i bagni. Un sentiero porta a un fiume di acqua calda. Due grossi pullman vecchi di decenni sono parcheggiati vicino alle tende, trasformati in negozietti di souvenir.
Per prima cosa vado a dare un'occhiata ai bagni. Moderni, puliti, ben tenuti. La doccia č a pagamento, 300 corone per 5 minuti, ma ho bisogno di lavarmi, cosģ cerco nel portafoglio 3 monete da 100 che non trovo.
Torno alle tende e me le faccio prestare.

Prendo la mia roba dal borsone e vado a lavarmi. 5 minuti sono pochi... 2 passate di shampoo, e poi balsamo, docciaschiuma... Mi infilo nella cabina, butto le monete dentro e riesco a lavarmi per bene.
Quando usciamo e torniamo alle tende troviamo la sorpresa. Ha cominciato a piovere e le nostre borse sono rimaste fuori... qualcosa si č bagnato, purtroppo.

La sera, dopo cena, scatta un'escursione sulla lava, a cui partecipano anche Gianmarco e Roberta.
E con quella passeggiata notturna termina il nostro ottavo giorno in Islanda.

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